La favola de’ tre gobbi, [Amburgo], 1772 (Li tre gobbi o sia Gli amori di madama Vezzosa)

 PARTE SECONDA
 
 Giardino.
 
 Il marchese PARPAGNACCO da una parte, il conte BELLAVITA dall’altra
 
 PARPAGNACCO
 
    Corpo di Bacco!
 Son Parpagnacco.
 
 IL CONTE
 
 Femina ardita!
340Son Bellavita.
 
 A DUE
 
 Le mie vendette
 teco vuo’ far.
 Ecco il rivale, lo voglio sfidar.
 
 IL CONTE
 
    Ponete mano.
 
 PARPAGNACCO
 
345Fuori la spada.
 
 A DUE
 
 Brutto villano! Ti voglio scannar.
 
    Alto, ferma, tira, vieni.
 Oh che poltrone,
 non sa tirar! (Viene il baron Macacco)
 
 MACACCO
350Co... co... co... cosa fate?
 PARPAGNACCO
 Lasciatelo ammazzar.
 IL CONTE
                                          Non mi tenete.
 MACACCO
 Ama... ma... ma... ma... ma... ma...
 ma... mazzatevi pur quanto volete.
 PARPAGNACCO
 Ma tu pur sei rivale.
 IL CONTE
355Tu pur Vezzosa adori.
 IL CONTE, PARPAGNACCO
 Voglio cavarti il cor; cedila o mori.
 MACACCO
 No no no, ca... ca... ca... cari fratelli!
 Ve la ce... ce... ce... cedo;
 non voglio andar per quelle luci belle
360a farmi bu... bu... bu... bucar la pelle.
 IL CONTE
 Eh! Tiratev’in qua,
 ditem’in confidenza,
 siete voi di Vezzosa innamorato?
 MACACCO
 So... sono e non so... sono;
365ma io son buo... buono;
 non ho ge... gelosia
 e ho gusto d’ama... mare in compagnia.
 PARPAGNACCO
 E ehm, signor barone,
 una parola in grazia.
 MACACCO
                                        Ve... ve... vegno.
 PARPAGNACCO
370Amate veramente
 voi pure la Vezzosa?
 MACACCO
 Vi dirò una co... cosa,
 l’amo anch’i... ch’i... ch’i... ch’io
 ma di voi non pre... prendo soggezzione,
375io sono un buon co... co... co... compagnone.
 IL CONTE
 Venite qua, sentite,
 di voi poco m’importa.
 Mi basta che colui vada in malora.
 MACACCO
 Lascia... scia... scia... sciate
380fa... fa... fa... fare a me.
 PARPAGNACCO
                                            Caro Macacco,
 non ho finito ancor.
 MACACCO
                                       La la va lunga.
 PARPAGNACCO
 Io di voi son contento.
 Non vorrei che colui venisse qui.
 MACACCO
 Sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì.
 IL CONTE
385Un poco di creanza, padron mio!
 Voglio parlar anch’io. (A Parpagnacco)
 PARPAGNACCO
 Quest’azione non è da cavaliero.
 MACACCO
 Mi mi mi son venuti
 in cu... cu... cu... cu... cupola da vero.
 IL CONTE
 
390   Vi prego di core (A Macacco)
 di farmi un favore.
 Parlate a madama,
 pregate per me.
 
    Eh bene! Che c’è? (A Parpagnacco che ascolta)
395Che bella creanza!
 Sentite, direte
 ch’io l’amo e l’adoro,
 ch’ell’è il mio tesoro,
 che andarle vorrei
400a far riverenza
 ma che impertinenza! (A Parpagnacco)
 Tiratev’in là,
 m’avete capito? (A Macacco)
 V’aspetto poi qua.
 
405   Potete anche dirle
 la gran differenza
 che passa e che v’è
 fra quello e fra me.
 Io son tutto grazia;
410di lui malagrazia
 maggior non si dà.
 Un po’ di creanza, (A Parpagnacco)
 tiratev’in là.
 
 MACACCO
 Su... subito va... vado.
 PARPAGNACCO
415Sentite ancora me.
 MACACCO
                                     Non po... po... posso.
 PARPAGNACCO
 Un galantuom s’ascolta.
 MACACCO
 Pa... pa... pa... parlarete un’altra volta.
 PARPAGNACCO
 Una sola parola e poi andate.
 MACACCO
 V’ho inte... te... te... te... teso
420se... senza che che che che che parlate.
 
    V’ho ca... ca... ca... capito, (A Parpagnacco)
 pa... pa... pa... parlerò.
 Voi sarete se... servito, (Al conte)
 il mezzan vi fa... farò;
 
425   son di buon co... co... co... core,
 l’acciallin vi ba... ba... ba...
 ba... ba... ba... ba... baterò. (Parte)
 
 IL CONTE
 Veramente voi siete il bel soggetto!
 PARPAGNACCO
 Oh che gentile aspetto!
430Che amabile figura!
 IL CONTE
 Che gran caricatura!
 PARPAGNACCO
                                        Ah gobbo!
 IL CONTE
                                                             Ah monte!
 O che caro marchese!
 PARPAGNACCO
                                          O che bel conte!
 IL CONTE
 Che sì, che il mio bastone
 ti rompe quel gobbone.
 PARPAGNACCO
435Che sì, che sì, che con un temperino
 ti taglio quel gobbino.
 IL CONTE
 Timore non ho!
 PARPAGNACCO
                                Non ho paura.
 IL CONTE
 Faccia di bernardon!
 PARPAGNACCO
                                         Brutta figura! (Viene madama vestita alla veneziana)
 MADAMA
 Ola, ola, fermeve,
440cossa diavolo feu;
 dixé, cossa gh’aveu?
 Se ve dixé più robba,
 la stizza ve farà crescer la gobba.
 PARPAGNACCO
 Veneziana gentil, chi siete voi!
 IL CONTE
445Cercate voi di me?
 MADAMA
 Domando tutti do. Son vegnua qua
 per parte de madama, mia parona,
 a farve riverenza
 e a dirve do parole in confidenza.
 PARPAGNACCO
450Dite, dite.
 IL CONTE
                      Parlate.
 PARPAGNACCO
 V’ascolto con diletto.
 IL CONTE
 Mi balza il cor per l’allegria nel petto.
 MADAMA
 La sa che tutti do sé innamorai
 per ela spasemai.
455Anca ela la dixe
 che sé le so raixe,
 la ve vuol tutti do per so morosi
 ma ghe despiase assai che sié zelosi.
 Savé che zelusia
460dal mondo xe bandia.
 No la se usa più. Nualtre done
 savé che la volemo a nostro modo,
 chi ne sa segondar
 qualcossa pol sperar
465ma chi troppo pretende, e xe ustinà,
 lo mandemo ben ben de là da Stra.
 Donca penseghe ben,
 o amor in compagnia, se la ve preme,
 o andarve a far squartar tutti do insieme.
 PARPAGNACCO
470(Il dilema va stretto).
 IL CONTE
 (Non v’è la via di mezzo).
 PARPAGNACCO
 (O star cheto o lasciarla).
 IL CONTE
 (O soffrire un compagno o non amarla).
 MADAMA
 (Son due pazzi a consiglio).
 PARPAGNACCO
475(Che faccio?)
 IL CONTE
                            (A che m’appiglio?)
 PARPAGNACCO
 Conte!
 IL CONTE
                Marchese!
 PARPAGNACCO
                                      Che facciamo noi?
 IL CONTE
 Cosa pensate voi?
 PARPAGNACCO
 Penso che si può amare in compagnia.
 IL CONTE
 Penso al diavol mandar la gelosia.
 MADAMA
480(Eccoli già cangiati.
 Affé ci son cascati).
 PARPAGNACCO
 Andate da madama.
 IL CONTE
 E ditele in mio nome...
 PARPAGNACCO
 Che d’amarla con altri io mi contento.
 IL CONTE
485Pur che non lasci me, n’ami anche cento.
 MADAMA
 Bravi, così me piaxe,
 star da boni compagni, za la donna
 gh’ha el cuor come i meloni;
 una fetta per un contenta tutti.
490Cari i mi cari putti!
 Chi crede d’esser solo se ne mente.
 Che le donne d’un sol no xe contente.
 PARPAGNACCO
 Dunque andiam da madama.
 MADAMA
 No no, aspettela qua,
495che za la vegnirà. Lassé che vaga
 mi dalla mia parona
 a portarghe sta niova così bona.
 
    Scieu tanto benedetti
 o cari sti gobetti.
500Staremo allegramente
 in paxe tra de nu;
 
    caro quel muso,
 caro colù!
 
    Via che la vaga,
505de chi è sti mondi?
 Tutti i xe nostri,
 tutto è per nu.
 
    Caro quel gobbo,
 caro colù! (Parte)
 
 PARPAGNACCO
510Dunque sarem d’accordo,
 dunque andaremo insieme
 alla conversazion?
 IL CONTE
                                    Sì, non mi preme.
 Venite da madama,
 venga il terzo ed il quarto ed anco il quinto,
515so che il merito mio sarà distinto.
 PARPAGNACCO
 Sapete, signor conte!
 perché una tal risposta
 diedi alla cameriera?
 Perché la mia maniera,
520il mio garbo, il mio tratto
 darà a voi, darà a tutti scaccomatto.
 IL CONTE
 Veramente voi siete un bel Narciso.
 PARPAGNACCO
 O che leggiadro viso!
 Che grazia avete voi!
525Lo giuro da marchese,
 siete una figurina alla chinese.
 
    Ah! Crepo da ridere
 quando penso ad un amante
 dall’umore stravagante,
530alle volte infuriato,
 disperato
 l’odo dir: «T’ucciderò».
 
 IL CONTE
 Cotanta impertinenza
 io soffrire non voglio.
 PARPAGNACCO
                                          Siate buono.
535Che, s’io caccio la spada,
 criderete pietà, soccorso invano.
 IL CONTE
 Misero voi, s’io torno a metter mano.
 PARPAGNACCO
 Ma vien madama.
 IL CONTE
                                    Non ci vegga irati.
 PARPAGNACCO
 Lo sdegno sospendiam.
 IL CONTE
                                             Cessino l’onte.
 PARPAGNACCO
540V’abbraccio, amico!
 IL CONTE
                                       Ed io vi baccio in fronte. (Viene madama servita da Macacco)
 MADAMA
 Bravi, così mi piace,
 amici in buona pace.
 PARPAGNACCO
 Madama, son per voi.
 IL CONTE
 Son qui, son tutto vostro.
 MADAMA
545Aggradisco d’ognun le grazie sue;
 ma vi voglio d’accordo tutti due.
 PARPAGNACCO
 Io per me son contento.
 IL CONTE
 Di farlo io non mi pento.
 MACACCO
 Ed io non sche... sche... scherzo,
550se se se siete due, fa... farò il terzo.
 MADAMA
 Caro mio Parpagnacco,
 contin grazioso, amabile Macacco,
 venite tutti tre,
 che male già non v’è.
555Mentre c’insegna l’odierna moda
 che il galantuom lasci goder e goda.
 PARPAGNACCO
 Io per vostro riguardo il tutto accordo.
 IL CONTE
 Io sarò, se il volete, e cieco e sordo.
 MACACCO
 Ed io per per fa... fa... farvi piacere
560vi farò da ca... ca... ca... candeliere.
 MADAMA
 Andiamo dunque uniti
 a cantare e a ballare
 e per divertimento
 venga ognuno a suonar qualche istromento. (Parte)
 PARPAGNACCO
565Sì, vengo e suonerò
 con madama gentil quanto potrò. (Parte)
 IL CONTE
 Corpo di Bacco! Anch’io
 voglio suonar coll’istrumento mio. (Parte)
 MACACCO
 Ed io pur che che che non son merlotto
570voglio suo... suo... suonar il ciffolotto. (Parte. Esce Parpagnacco colla chitarra)
 
 Quartetto
 
 PARPAGNACCO
 
    O bella cosa ch’è
 l’amar e non temer!
 Che amabile goder
 in buona società! (Esce il conte col violoncello)
 
 IL CONTE
 
575   Che bell’amar così
 senza tormento al cor!
 Oh che felice amor!
 Che gusto ognor mi dà. (Esce Macacco con un flauto)
 
 MACACCO
 
    Ca... ca... ca... caro amor!
580Be... bella libertà!
 Do... donne di bon cor
 fa... fate la carità. (Esce madama con un tamburrino)
 
 MADAMA
 
    Chi vuol amar con me
 content’ognor sarà;
585ma pensi ognun per sé,
 ch’io voglio libertà.
 
 A QUATTRO
 
    Viva l’amore, viva il bon cor,
 viva l’amarsi con libertà.
 
 PARPAGNACCO
 
    Senti il chitarrino,
590dice: «Viva il dio bambino».
 
 IL CONTE
 
 Senti, senti il violoncello,
 dice: «Viva il viso bello».
 
 MACACCO
 
 Se... se... senti il cifoletto,
 dice: «Viva un bel visetto».
 
 MADAMA
 
595Ed il cembal, senti, senti,
 dice: «Viva li tre contenti».
 
 A QUATTRO
 
    Viva, viva l’allegria,
 bell’amar in compagnia,
 che piacere al cor mi dà
600questa cara libertà.
 
 Fine del dramma
 
 Siegue il ballo